A seguito dell’occupazione nazista della Svolacchia, il generale tedesco Reinhard Heydrich venne ucciso nel 1942 a Praga in un imboscata organizzata da alcuni patrioti cecoslovacchi (la cosiddetta operazione Anthropoid), i quali successivamente vennero in poco tempo scovati dai nazisti e trucidati a loro volta.
Hitler in persona decise però un’ulteriore rappresaglia, il rastrellamento e la distruzione completa, il 10 giugno dello stesso anno, dell’intero villaggio di Lidice, luogo d’origine del capo del commando di patrioti; in realtà la motivazione appare oggi più che altro un pretesto per giustificare agli occhi dell’opinione pubblica una strage che in realtà doveva diventare un avvertimento per tutti i dissidenti.
L’intero paesino venne raso al suolo, tutte le costruzioni distrutte con la dinamite, e tutti i 173 uomini da 16 anni in su che abitavano a Lidice, vennero uccisi immediatamente, durante un’esecuzione che (prima cinque, poi dieci di loro alla volta) durò ben cinque ore! Donne e bambini vennero portati via. Alcuni di questi, 17 per la precisione, vennero scelti per essere germanizzati e adottati da famiglie tedesche.
Gli altri 82 vennero invece trasferiti nel campo di sterminio di Chelmno e mandati a morire nelle camere a gas.
A loro, 42 femmine e 40 maschi è dedicata questa straziante scultura che oggi si trova davanti al Lidice Memorial.
La scultura è stata iniziata nel 1969, ad opera dell’artista ceca Marie Uchytilova-Kucova, che ha dedicato a questo progetto tutta la sua vita e tutti i suoi risparmi, senza peraltro riuscire a portarlo a termine. Ci sono voluti vent’anni per creare ottantadue statue di bambini in gesso a grandezza naturale, ma alla sua morte solo tre di esse erano state realizzate in bronzo.
Ci ha pensato il marito, JV Hampl, a terminare il suo lavoro e a realizzare il suo sogno: i primi 30 bambini in bronzo sono apparsi nel 1995, gli altri si sono aggiunti un po’ alla volta fino al 2000.
Oggi, chiunque ha la possibilità di ammirare l’opera – magari recandosi personalmente al memoriale di Lidice – non può non incrociare i propri occhi con quelli sperduti, severi, impauriti degli 82 bambini che riescono a toccare profondamente l’anima del visitatore, raccontando con l’immediatezza di uno sguardo la tragica inutilità di una strage che ben rappresenta la follia che ha attraversato l’Europa negli anni del nazismo.