Dove erano, quanti erano i campi?

Tipologie di campi:

  • Campi di concentramento: dedicati alla detenzione dei civili considerati un pericolo per il Reich, al lavoro forzato ed anche all’eliminazione di piccoli gruppi di prigionieri. I nazisti, nei 12 anni in cui restarono al potere ne crearono centinaia; i principali erano 20, ma tra campi e sottocampi si arrivava a svariate migliaia.
    Il primo, e uno dei più famosi di essi fu Dachau.
  • Campi di lavoro: in questi campi i prigionieri di questi campi venivano sottoposti a lavori estremamente pesanti e usuranti, lavoro che veniva trasformato dai nazisti in guadagno economico e in opere realizzate dagli internati, che una volta entrati in un campo – in qualsiasi campo nazista – perdevano tutto, vestiti e qualsiasi tipo di proprietà
  • Campi di transito: questi campi fungevano come appoggio logistico: i prigionieri venivano solitamente ammassati in questi capi per poi essere deportati nei campi di sterminio.
  • Campi per prigionieri di guerra: erano campi dedicati ai prigionieri di guerra, compresi i soldati polacchi e sovietici.
  • Campi di sterminio: pensati e costruiti primariamente o esclusivamente per portare a termine lo sterminio di massa e la “soluzione finale” (il genocidio degli Ebrei). I principali erano Belzec (più di 400.000 vittime), Chelmno (almeno 150.000), Sobibor (170.000 vittime), Treblinka (circa 900mila vittime) ed Auschwitz. Quest’ultimo, come del resto altri campi nazisti era al tempo stesso campo di concentramento, di lavoro e di sterminio. Un gran numero di deportati fu anche assassinato in alcuni campi di concentramento, come LublinMajdanek (circa 100.000 vittime) e BergenBelsen (circa 50.000 vittime, tra cui Anna Frank)
Principali campi di sterminio
Principali campi di sterminio – Fonte CNN

FONTI:

La Memoria rende Liberi - ISIS Europa